I always found Italy suffocating. A place where everything was fossilized.
When I was a kid, at least it had the warmth of a human tradition, but then, slowly, it became more and more materialistic, cold, and boring. And of course, more fossilized.
When Dario passed away, I found myself alone, sick, penniless, and...stuck in Italy.
I have been sick since my birth, so the idea of moving abroad alone was scary.
My project was to find a way to go back to Asia, but it needed a bit of preparation.
Mental training was a priority.
So, when a person offered me to go and work in Romania, starting a project that was dear to me, I accepted.
I knew that my business partner was not a good one, but Romania was the best place to face and defeat my fears.
It was a very materialistic country. With a language I didn't know. Where I had no friends. I had never been there before. To reach it I had to drive on a very old car. Alone. Through a lot of countries that I didn't know. What if I had one of my sudden heart problems? What if my energy was not enough to do it? What if I was not able to build a net of friends by myself (my so-called business partner had a narcissistic personality, and I knew it).
Of course, the experience lasted for only a few months. But after that, I managed to never go back to Italy. And finally, three years ago, I came back to Asia.
To have more freedom is simple. We have to identify our fears and then fight them until they disappear.
ITALIANO
Ho sempre trovato l’Italia soffocante. Fossilizzata.
Quando ero bambina almeno aveva il calore della sua tradizione umana. Ma poi, lentamente, è diventata sempre più materialista, fredda e noiosa. E, naturalmente, più fossilizzata.
Quando Dario è mancato mi sono ritrovato sola, malata, senza un soldo e... bloccata in Italia.
Sono malata fin dalla nascita, quindi l'idea di trasferirmi all'estero da sola mi spaventava.
Il mio progetto era trovare un modo per tornare in Asia, ma c’era bisogno di un po’ di preparazione.
La formazione mentale era una priorità.
Così, quando una persona mi ha proposto di andare a lavorare in Romania, iniziando un progetto a me caro, ho accettato.
Sapevo che il mio socio in affari non era una brava persona, ma la Romania era il posto migliore per affrontare e sconfiggere le mie paure.
Era un paese molto materialista. Con una lingua che non conoscevo. Dove non avevo amici. Non ero mai stato lì prima. Per raggiungerlo ho dovuto guidare una macchina vecchissima che mi poteva mollare in qualsiasi momento. Sola. Attraverso molti paesi che non conoscevo. E se avessi uno dei miei improvvisi problemi cardiaci? E se la mia energia non fosse sufficiente? E se non fossi stata poi in grado di costruire una rete di amici (il mio cosiddetto socio in affari aveva una personalità narcisistica, e lo sapevo)?
Naturalmente l’esperienza è durata solo pochi mesi. Ma dopo di allora sono riuscita a non tornare mai più in Italia. E finalmente, tre anni fa, sono tornata in Asia.
Avere più libertà è semplice. Dobbiamo identificare le nostre paure e poi combatterle finché non scompaiono.